Lymnea alle prese con una nuova avventura nello stagno di Nativa
Amabili lettori,
mi perdonerete per il ritardo con cui vi giunge questo mio nuovo reportage non appena ne saprete il motivo, ne sono certa. Non esito oltre, dunque, e procedo a raccontarvi cosa ha tenuto così impegnata me e i tanti altri abitanti dell’orto di Nativa in queste ultime settimane.
Mentre gli umani si affaccendavano come sempre con le loro coltivazioni (dovreste vedere come sono belli ormai i loro pomodori, svettano carichi di frutti ormai maturi!) nel boschetto attiguo alla mia dimora è giunta una piccola famiglia di lepri, mamma e piccolino. Li abbiamo accolti molto festosamente, ma purtroppo a pochi giorni dal loro arrivo mamma lepre ci ha lasciato, addormentandosi per l’ultima volta accanto alle arnie delle nostre api.
Siamo rimasti tutti molto addolorati, specialmente per il piccolo Leporide, il giovanissimo leprotto, rimasto solo nel boschetto. La preoccupazione e la tristezza hanno però presto ceduto il passo all’azione: in qualità di Lumaca Anziana degli stagni (titolo recentemente attribuitomi dalle mie sorelle a causa della mia esperienza e lungimiranza) ho prontamente convocato un’Assemblea Stagnale, a cui hanno partecipato anche alcune api e cimici in rappresentanza delle loro comunità, la rana Filace, il rospo Bufote e le mie cugine chiocciole e limacce.
Dico la verità, amabili lettori, è stata l’Assemblea Stagnale più rapida nella storia delle Assemblee Stagnali: eravamo infatti tutti d’accordo che Leporide non sarebbe affatto rimasto solo, ma che ci saremmo presi cura di lui tutti insieme, ciascuno secondo le proprie capacità e conoscenze.
E così è stato: il rospo Bufote è stato incaricato di accompagnare il giovane leprotti in una serie di approfondite e progressive esplorazioni notturne del boschetto e dei campi circostanti, corredate da lezioni teoriche di sopravvivenza e fuga dai predatori. Api e cimici si sono occupate di vegliare su di lui durante il suo riposo diurno, e di intervenire in caso di pericolo. Chiocciole e limacce hanno tenuto lezioni pratiche di botanica, e ahimè gli hanno subito insegnato che l’insalata coltivata nell’orto è deliziosa, mentre la rana Filace è divenuta la sua compagna di giochi preferita. Noi lumache di palude invece abbiamo assunto l’onere della sua educazione generale: buone maniere, conversazione, cultura generale.
Leporide è un giovanotto assai vivace e a modo, ha assorbito in fretta tutto ciò che gli è stato insegnato; il solo aspetto che crea un poco di preoccupazione è il suo lasciarsi avvicinare troppo facilmente dagli umani, sebbene gli sia stato ripetuto più volte che non tutti sono gentili come quelli che si occupano dell’orto di Nativa.
Ormai il caro Leporide è cresciuto e pochi giorni fa si è congedato da noi per andare in cerca di suoi simili oltre i campi attorno a Nativa. Eravamo tutti commossi, lui compreso, e un po’ tristi, ma la sua promessa di tornare spesso a salutarci ha un poco risollevato il nostro umore. Ora, amabili lettori, ammetto di sentirmi un po’ più sola, nonostante io abbia voi, le mie sorelle e i tanti amici che vivono qui nell’orto. Mi consolo aspettando il ritorno di Leporide e ammirando le splendide fioriture del giardino a lasagna di fronte alla mia dimora.
Gentilmente vostra
Lymnea


