L’introduzione dell’intelligenza artificiale nell’educazione tra opportunità, paure e necessità di una guida consapevole
L’istruzione è sempre stata oggetto di trasformazioni: si è passati dal calamaio alla penna a sfera, dalla polvere di gesso alle lim. Oggi, l’avvento dell’intelligenza artificiale generativa ci pone nuove domande e vengono richieste risposte sempre più concrete, rapide e responsabili. È giusto lasciare gli studenti da soli a gestire l’impatto di questi cambiamenti? Che ruolo dovrebbero avere gli insegnanti e le istituzioni in questa evoluzione?
Preoccupazioni generazionali
Molti temono che l’uso precoce e non guidato dell’intelligenza artificiale possa impoverire le capacità cognitive degli studenti, compromettendo la loro autonomia nell’approfondimento e nella ricerca. Domande come “Perché andare in biblioteca se ChatGPT mi risponde subito?” rispecchiano un uso passivo e potenzialmente dannoso di questi strumenti. L’IA rischia di diventare una scorciatoia se non accompagnata da senso critico e consapevolezza.
L’Italia tra nostalgia e innovazione
In Italia, la diffidenza verso le nuove tecnologie e la lentezza nell’adozione di quest’ultime sono ancora forti. Nel 2025 esistono realtà scolastiche dove l’IA non è integrata né nella didattica, né nelle attività amministrative, in quanto c’è ancora gente legata all’utilizzo di procedure standard, restando nella zona di comfort, chi per paura e chi per abitudine. I dati, però, parlano chiaro: il 78% degli studenti italiani utilizza l’IA per lo studio, mentre solo il 15% la evita. A livello globale, il suo utilizzo è cresciuto del 41% tra il 2023 e il 2025.
Intelligenza artificiale generativa: una questione di scala
Un sistema generativo testuale basato su intelligenza artificiale è un po’ come la barra di suggerimenti presente sulla tastiera del tuo smartphone: cerca di prevedere quello che vuoi scrivere e ti propone le parole successive. ChatGPT svolge proprio questa funzione ma è migliaia di volte più potente. Si stima che un modello come GPT-4 possa “pesare” circa 500 gigabyte, troppo per essere usato su un normale computer di casa. Per garantire un corretto funzionamento, esso necessita di supercomputer, con la potenza di centinaia di migliaia di PC messi insieme.
Da strumento a risorsa: l’importanza di una guida
L’intelligenza artificiale può essere un alleato prezioso per sviluppare senso critico, capacità di sintesi e spirito d’iniziativa ma senza una guida rischia di diventare un ostacolo. L’uso efficace dell’IA richiede controlli adeguati, formazione mirata e padronanza dei prompt. Il prompt è un’istruzione, una domanda o un testo fornito a un’intelligenza artificiale per generare una risposta. Non si tratta di un semplice comando, ma dell’avvio di un’interazione che richiede un approccio attivo e consapevole da parte dell’utente. È importante ricordare che le risposte fornite da sistemi come ChatGPT non sono sempre corrette: la qualità del risultato dipende in gran parte da come viene formulato il prompt. Un prompt impreciso, ambiguo o fuorviante può portare a contenuti errati. Sapere cosa chiedere è il primo passo per ottenere risposte utili. Affidare tutta questa potenza a uno studente che non sa bene cosa chiedere o come usare l’IA può risultare più un limite che un vantaggio. Ricordiamo che l’IA non si limita alla generazione di testi ma si estende a moltissimi ambiti della vita quotidiana, dalla produzione musicale all’analisi dei dati. In questo scenario, una formazione strutturata rivolta sia a studenti che a docenti diventa essenziale. Come ogni strumento potente, l’IA richiede responsabilità, visione educativa e competenze solide. Non è la tecnologia a determinare il valore di ciò che facciamo, ma l’intenzione con cui la usiamo.
Come ci muoviamo noi di Ecole?
Abbiamo una visione innovativa e che vuole stare al passo con il mondo che ci circonda, facendo del nostro meglio per permettere a tutti di esserlo e migliorando i processi di apprendimento per i ragazzi. Nell’ambito digitale proponiamo diversi laboratori in chiave creativa come la creazione di podcast, storie e illustrazioni, per mostrare ai ragazzi in modo concreto cosa si può creare con l’ausilio di tecnologie all’avanguardia come l’intelligenza artificiale. Per permettere ciò formiamo costantemente i nostri educatori in modo da dargli una visione completa sul mondo del digitale e dell’educazione. Attraverso il FabLab e la collaborazione con Casco Learning, realizziamo laboratori di fabbricazione digitale, percorsi formativi incentrati sulle nuove tecnologie per scuole, aziende e organizzazioni sociali con l’obiettivo costante di accompagnare i giovani all’interno del mondo del digitale in modo creativo, consapevole e inclusivo.
Necessità di una formazione continua e parallela
Una formazione mirata rivolta sia ai docenti che agli studenti può permettere anche al mondo della scuola, della cultura e delle istituzioni di trarre vantaggio da queste tecnologie in modo consapevole. È fondamentale sviluppare competenze critiche, etiche e operative che permettano non solo di utilizzare gli strumenti di intelligenza artificiale ma anche di comprenderne i limiti, i meccanismi e le implicazioni. Solo attraverso un aggiornamento costante e condiviso sarà possibile integrare efficacemente queste innovazioni nei processi educativi e decisionali, evitando approcci passivi o distorti. La sfida non è solo tecnica, ma culturale in quanto si tratta di accompagnare le nuove generazioni al cambiamento.
Possiamo ribadire che per sfruttare al meglio il potenziale di sistemi come ChatGPT serve formazione, consapevolezza, senso critico e, soprattutto un utilizzo attivo . L’IA non sostituirà mai la comprensione umana, ma può amplificarla – purché venga guidata con attenzione.