La seconda parte del mistero nello stagno
Siamo rimasti molto colpiti dalla risoluzione del mistero del fiore di ninfea scomparso e, soprattutto, dall’empatia dimostrata da Lymnea in questa occasione.
Infine, siamo completamente d’accordo con la piccola “morale” di questo giallo nello stagno: non siate gelosi della bellezza e, se vedete un bel fiore, anziché strapparlo e portarvelo via andate voi ad ammirarlo, magari in buona compagnia.
Buona lettura!
Il team di Nativa
Amabili lettori,
la matassa è stata finalmente sbrogliata: dopo giorni di intense indagini sono riuscita, con l’aiuto di validi assistenti, a risolvere il mistero della scomparsa del fiore di Ninfea Alba, di cui vi avevo scritto la scorsa settimana.
Ebbene, vi dicevo che speravo di riuscire a prendere contatti con i pipistrelli, convinta che potessero svelarci cosa fosse accaduto quella tragica notte.
Vi dirò, questi pipistrelli si sono rivelati una piacevolissima sorpresa, anche se per incontrarli ho dovuto passare la notte in bianco: non mi aspettavo affatto che delle creature simili (per certi versi) a dei comuni topolini di campagna potessero essere dei conversatori così arguti, cortesi e spiritosi, sono tuttora meravigliata da…
Ma torniamo a noi, amabili lettori, voi brucerete dalla voglia di svelare il mistero e io temporeggio, perdonatemi!
I due pipistrelli Chiroptera e Vespertilio infatti, durante la loro abituale svolazzata notturna alla ricerca di cibo, avevano visto il colpevole dileguarsi con il fiore. Amabili lettori, devo dire che la scoperta della verità mi ha lasciata inizialmente sconcertata, al punto di pregare i pipistrelli di mantenere il segreto sull’identità del ladro.
Poi, tuttavia, riesaminando la questione (e soprattutto cercando di immaginare un movente) in solitudine sul fondo dello stagno, mi sono accorta di provare un forte affetto per il colpevole, ero quasi commossa.
La mia reazione può sembrarvi insolita e incomprensibile, lo so, ma presto capirete perché. In quanto al disvelamento del colpevole, dopo un’ulteriore attenta riflessione decisi di tenere per il momento l’informazione per me, sperando in un confronto diretto con il ladro.
La mia pazienza venne presto premiata, poiché proprio l’indomani, mentre io ancora sonnecchiavo (la nottata era stata proprio intensa e insonne), il rospo Bufote tornò allo stagno dopo diversi giorni di assenza, precisamente da quella mattina in cui aveva trovato il fiore strappato.
Era assai triste, e si mise accanto allo stagno, accovacciato di fianco all’equiseto.
“Bufote, come stai?”
Lui non mi rispondeva, e teneva gli occhi bassi. Mi faceva davvero tanta tanta pena, poveretto. Allora gli dissi che sapevo che era stato lui a portare via il fiore, ma che ero anche sicura che non l’aveva fatto per cattiveria. Di questo ero davvero sicura, perchè Bufote sarà avventato, delle volte un po’ sprovveduto, ma non è certamente uno che vuol fare del male.
Il rospo, turbato, mi raccontò sottovoce che quel fiore era davvero bellissimo, talmente bello che lui voleva tenerlo tutto per sé nella sua casetta, nel tunnel di foglie e rovi dietro allo stagno, dove lo avrebbe mostrato a chi fosse andato a trovarlo. Così lo aveva portato via, quella notte, poi al mattino aveva finto il ritrovamento dello stelo strappato ed era scappato via, già un po’ a disagio, con la scusa di andare a cercare la ninfea scomparsa.
Si era reso conto quasi subito di aver fatto una cosa sbagliata, in realtà, anche perché il fiore non aveva più dispiegato altri petali, anzi, aveva iniziato ad appassire e ormai era ridotto ad un mucchietto marroncino tutto secco. Però il rospo ormai si vergognava troppo, e non si era più fatto vedere, perché il fiore non c’era più ed era tutta colpa sua.
Vi scrivo, amabili lettori, le parole che gli rivolsi, commossa quanto lui: “Bufote caro, hai fatto bene a venire allo stagno stamattina, altrimenti chissà per quanto altro tempo saresti stato triste per questa vicenda. Io, le api, tutti quanti siamo tuoi amici e ti vogliamo bene, nonostante questa tua azione un po’ sconsiderata. Il fiore ormai non c’è più, è vero, ma forse la ninfea ne farà altri, speriamo!
E sicuramente adesso hai imparato che se trovi una cosa bellissima, il fiore più splendido di tutta la campagna, è meglio che lo lasci vivere con la sua pianta, invece di strapparlo e portarlo via. E se lo hai preso anche per mostrarlo, o regalarlo, a qualcuno, beh, la prossima volta accompagna qui questo qualcuno così speciale a vedere i fiori, così lo conosciamo anche noi!”
A questa mia ultima allusione Bufote si fece tutto imbarazzato: ah, il mio intuito non fallisce mai, amabili lettori!
Gentilmente vostra
Lymnea